Il periodo di inserimento al nido rappresenta una fase molto delicata, ricca di emozioni e sensazioni molto diverse tra loro sia per il bambino che per i genitori.

Il primo passo fondamentale per favorire un buon inserimento è mostrarsi contenti e pieni d’entusiasmo per questa nuova esperienza perché un bimbo conosce il mondo anche attraverso i propri genitori e potrà fidarsi degli educatori solo se percepirà un clima di fiducia e armonia nel rapporto tra la propria famiglia e gli operatori.

Altro passaggio fondamentale consiste nel dare fiducia al bambino credendo nella sua capacità di superare un momento difficile. Questo atteggiamento ci permetterà di offrirgli tutto il nostro sostegno senza però cedere ad ogni suo capriccio; il bambino, infatti, non deve sentirsi allontanato nè tantomeno abbandonato, ma accompagnato e supportato in questa nuova esperienza.

Non è facile sorridere e mostrarsi entusiasti quando si nutrono dubbi e paure, sensi di colpa angosce infinite, ed è naturale che queste sensazioni ed emozioni si accavallino quando il proprio figlio protesta durante il distacco dal genitore, ma in realtà per il bimbo è molto semplice abituarsi ad una nuova situazione e nel giro di una settimana, due nei casi più “ostinati”, riuscirà ad ambientarsi serenamente al nuovo contesto.

Come affrontare la fase del distacco

  • Salutiamolo sorridenti calorosamente e, con decisione, andiamo via evitando di continuare a salutarlo. Se continueremo a salutarlo percepirà la nostra indecisione, penserà che qualcosa non va e comincerà a piangere…
  • sfuggiamo alla tentazione di nasconderci per vedere quello che fa. Potremmo correre il rischio di essere visti e, in tal caso, il bimbo comincerà a piangere nel vederci ancora lì;
  • Comprendiamolo e facciamoli capire che a volte, quando si sta per superare un momento difficile, si piange;
  • Infondiamoli sicurezza e abbiamo pazienza perché l’inserimento non è facile e costa tempo e fatica che dobbiamo concedergli;
  • Evitiamo di lasciarci prendere dall’ansia e di mostrarla a nostro figlio; il nido non è una punizione, ma una risorsa per lui e non dobbiamo sentirci in colpa se piange perché la protesta alla separazione è un’espressione sana del suo legame di attaccamento. Se ci facciamo prendere dall’ansia rischiamo di trasmettergliela e di rendergli più difficile il percorso di inserimento.

Inoltre, dobbiamo tener ben presente che ogni bambino è unico e pertanto ha i suoi ritmi e necessita di un di tempo soggettivo per inserirsi a scuola.

E se l’inserimento è difficile?

Molto spesso sono i sentimenti materni a riversarsi e riflettersi sui figli. E’ ovvio che il bambino viva con ansia il distacco, ma se avverte serenità e sicurezza da parte della mamma pian piano si abituerà e affronterà questa esperienza con fiducia. Al contrario l’ansia e le paure materne possono farlo sentire insicuro e amplificano la paura dell’abbandono e lo stress del distacco.

Giuliani Marida

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